Auto del futuro: ecco cosa potremmo trovarci
Molti dicono che il futuro è già qua e, in realtà, soprattutto per il mondo dell’automobile, si può dire che siamo già proiettati in un momento in cui le innovazioni di cui fino a pochi anni fa si poteva solo ipotizzare, oggi sono una realtà concreta. Tuttavia, l’evoluzione della tecnologia non arresta la sua corsa e in un prossimo futuro saranno ancora tantissime le rivoluzioni che verranno apportate al settore automobilistico, alcune di immediata realizzazione mentre, altre, su più ampia scala.
Oggi, c’è un termine comune per indicare l’auto del futuro: si dice che sarà smart, ossia furba. Cosa significa? In realtà questo può voler dire tantissime cose: si riferisce a un discorso generale che riguarda la sicurezza, la gestione e la guida. Verrà fatto largo uso delle automazioni, l’elettronica si diffonderà ancora di più e alcune delle novità che, oggi, sono ancora in fase sperimentale, tra non molti anni diventeranno concrete e alla portata di tutti.
Motori elettrici e a Idrogeno
I motori elettrici non sono un’assoluta novità di un prossimo futuro, perché sono già presenti sulle nostre strade anche se ancora poco diffusi per problemi pratici e tecnici. Tuttavia, le case automobilistiche stanno dirigendo gran parte delle loro energie economiche e tecnologiche nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia, praticabili e valide che entro pochi anni potrebbero insidiare notevolmente i motori con alimentazione tradizionale. Inutile dire che l’elettrico sarà il futuro, che prima o poi questa fonte di alimentazione sostituirà i carburanti derivanti da combustibili fossili, anche in vista di una più ampia rivoluzione energetica volta a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il limite più invalidante dei motori elettrici attuali è la scarsa autonomia, nonché la scarsità di stazioni di rifornimento: ce ne sono ancora troppo poche, soprattutto nel nostro Paese. Quando questi due limiti verranno colmati, i tempi saranno maturi per diffondere i motori elettrici su larga scala. E’ un po’ quello che successe qualche decennio fa con i motori alimentati a gas ma, a differenza di quel tipo di alimentazione, quella elettrica è completamente green, a zero emissioni e i costi per il rifornimento sono ancora più bassi.
L’alimentazione a idrogeno, invece, è a un livello ancora embrionale ma rappresenta la sfida del futuro per tante case automobilistiche che credono fortemente nelle potenzialità di quest’alimentazione: a oggi, i limiti più grandi sono l’elevato dispendio di energia per la scissione delle molecole d’acqua e gli ingombri eccessivi di un motore con questa tecnologia. Tuttavia, anche se con tempi più lunghi rispetto all’elettrico, questa rappresenta una validissima alternativa per l’alimentazione a zero impatto delle automobili.
Guida autonoma
Alcuni prototipi già circolano, sono le Google Driverless car, ossia le auto senza conducente che sono in grado di circolare in perfetta autonomia. Il colosso americano è il primo a tentare questa strada e, finora, i risultati possono dirsi accettabili, anche se prima di portare sul mercato una vettura che si guida completamente in autonomia passeranno sicuramente ancora tanti anni.
Tuttavia, non è uno scenario utopico, perché la strada è stata tracciata e le potenzialità ci sono per riuscire a sviluppare delle vetture che, in un futuro prossimo, saranno in grado di circolare con passeggeri a bordo in totale autonomia ma, soprattutto, sicurezza. I primi passi in questa direzione molte case automobilistiche li hanno già fatti ed esistono già sul mercato delle vetture che, in determinate situazioni, sono in grado di agire in totale autonomia. Basti pensare alle auto che si parcheggiano da sole o a quelle che, in caso di pericolo, si sostituiscono al conducente per evitare una situazione pericolosa. Quello che le case automobilistiche dovranno fare affinché questa tecnologia diventi concretamente una realtà, è sviluppare tecnologie “umanoidi”, ossia in grado di leggere anche gli imprevisti che possono capitare quando si guida in strade trafficate: semafori, sorpassi, infrazioni o incidenti sono fattispecie imprevedibili che, allo stato attuale, una computer non è in grado di valutare e di leggere correttamente, così come sa fare un conducente umano.
Incremento dotazioni di protezione
Anche in questo caso sono già molte le novità apportate per la protezione della vettura, come l’accesso key-less, ossia senza chiave. In molti casi, infatti, già adesso le macchine possono essere aperte senza l’inserimento della chiave nella serratura oppure possono essere avviate senza utilizzare la chiave. Tuttavia, nel futuro, si prevede che possano essere apportate ulteriori modifiche e ulteriori cambiamenti in questo senso, con l’adozione di sistemi di riconoscimento biometrici. Si parla di riconoscimento digitale al posto della serratura o del quadro di accensione, di apertura del veicolo con i comandi vocali oppure di scansione della retina: quest’ultimo aspetto potrebbe sembrare qualcosa di futuristico ma, in realtà, è una soluzione non troppo complicata o di difficile attuazione, forse ci vorrà solo un po’ di tempo rispetto alle altre, ma si tratta comunque di una tecnologia già in via di definizione su larga scala.
Aumento delle dotazioni di sicurezza
Una vettura in grado di monitorare i parametri vitali del conducente? In un futuro non troppo lontano, sulle cinture di sicurezza e sul volante potrebbero essere inseriti dei sensori per la lettura dei parametri biometrici del conducente, che in caso di malessere alla guida contattano immediatamente i presidi di soccorso e, soprattutto, intervengono sulla gestione della vettura, eliminando il controllo manuale e avviando la guida automatica verso la prima area di sosta sicura a disposizione.
Questo e molto altro ancora, troveremo sulle nuove auto. Il futuro sembra davvero affascinante.